Mal’essere Esser’male
Quanto labile è la differenza tra il malessere che in genere è una condizione umana centripeta in cui la “rabbia” viene rivolta contro se stessi e l’esser male, faccia della stessa medaglia, forza centrifuga che scaglia “rabbia”verso l’alterità? Difficile rispondere e difficile capire.
Light box misure 200×50
Gabbie
Ognuno è condannato a stare in gabbia. Sia la gabbia una proiezione interiore o esteriore, è impossibile fuggire da essa. La gabbia in realtà siamo noi, incapaci di rompere le sbarre oltre le quali ci nascondiamo e ci proteggiamo dalla vita. Una, cento, mille gabbie ci rispecchiano nel nulla e rispondono a ciò che siamo infine, codardi prigionieri di noi stessi e dei nostri limiti.
Rompere in caso di emergenza
Scatole-quadro che emulano il classico contenitore dell’estintore, in verità giocano sulla sottile differenza tra il fare del male e il farsi del male: bottiglie scagliate addosso a qualcuno, oppure usate per precipitare nell’alcolismo, siringhe che possono iniettare veleni agli altri, come droghe rivolte contro se stessi, e così via… in un dialogo inquieto di equilibri, dissonanze e assonanze, che mal celano il terrore di essere entrambe facce della medaglia.
Specchibraille
La scrittura braille già utilizzata su altri media dall’artista, trionfa qui nella sua completa declinazione. Guardando l’opera si indugia a osservare se stessi riflessi, ma contemporaneamente ci si perde nei “pallini” che compongono significati per i vedenti incomprensibili. In ciascuna parola spicca la desinenza “Mal”di Malvagio, Maltolto, Malvisto, Malato….
Riflessioni
Gli specchietti rappresentano momenti di riflessione dell’artista sul mondo o sul suo mondo, in un rigoroso bianco e nero che gioca di contrasto alle mille sfumature di grigio che intercorrono tra il malessere e l’esser male.
Mal’Essere Esser’Male
Maggio 2012
Galleria Dieci.Due!, Milano
A cura di Maria Rosa Pividori
Testo critico di Matteo Galbiati
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